Il datore di lavoro di un’azienda con meno di 15 dipendenti può essere condannato a reintegrare il lavoratore illegittimamente licenziato?
Sì.
Il datore di lavoro è tenuto a reintegrare il lavoratore anche quando sia a capo di una società con meno di 15 dipendenti nei casi in cui sia stata accertata la NULLITÀ DEL LICENZIAMENTO.
Le ipotesi di licenziamento nullo al cui accertamento consegue la reintegrazione del lavoratore, sono individuate principalmente dall’art. 2 del D.Lgs. 23/2015 e sono così elencabili:
- licenziamento discriminatorio (quindi intimato per ragioni di credo politico o di fede religiosa, dall’appartenenza ad un sindacato o dalla partecipazione all’attività sindacale, tra cui è compresa la partecipazione del lavoratore ad uno sciopero, nonché da ragioni razziali, di lingua o di sesso, di handicap, di età o basate sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali del dipendente);
- accertato difetto della disabilità fisica o psichica addotta a giustificazione del recesso datoriale;
- licenziamento intimato oralmente.
A questi si aggiungono i casi espressamente previsti dal legislatore, quali:
- licenziamento in violazione della normativa a tutela della maternità e della paternità;
- licenziamento in concomitanza di matrimonio.